Rete Saharawi

Chi siamo

Dopo un lungo percorso di collaborazione tra le associazioni italiane che promuovono la solidarietà e la cooperazione con il popolo saharawi e con il riconoscimento della Rappresentanza del Fronte Polisario in Italia, la “Rete Saharawi – Solidarietà Italiana con il popolo saharawi” si costituisce ufficialmente nel gennaio 2020.

La Rete Saharawi rappresenta l’Italia al Coordinamento Europeo di Solidarietà con il popolo saharawi (EUCOCO) e opera coordinando in Italia i progetti di solidarietà e cooperazione internazionale di molte associazioni impegnate a supporto della popolazione saharawi, tra cui alcune con esperienza pluridecennale. Gli obiettivi della Rete ruotano attorno al diritto all’autodeterminazione dei popoli (basato sulla Risoluzione Onu n. 1514 del 1960), all’applicazione del diritto internazionale, al rispetto dei diritti umani. Le azioni della Rete sono rivolte ai diversi scenari in cui la popolazione saharawi vive: nei territori del Sahara Occidentale occupati dal Marocco; nei territori del Sahara Occidentale sotto il controllo del Fronte Polisario; nei campi profughi saharawi dell’Algeria; nei territori della diaspora saharawi.

In collaborazione con la Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD), la Rete promuove all’estero interventi nei vari settori della cooperazione allo sviluppo e dell’emergenza. In Italia promuove l’accoglienza di minori saharawi, con il programma estivo “Piccoli ambasciatori di Pace”; le cure mediche e i corsi di studio; l’educazione alla mondialità, alla promozione dei diritti umani e alla pace insieme a enti locali, scuole e università; la commercializzazione di prodotti equi e solidali; il turismo solidale; ricerche e pubblicazioni sulla storia saharawi; eventi pubblici di promozione della causa saharawi nel quadro della diplomazia regionale, nazionale e internazionale.

Coordinando e facendo interagire le esperienze di solidarietà e cooperazione organizzate dalle associazioni, dalle ong e dagli enti italiani impegnati a sostenere il popolo saharawi, la Rete Saharawi si propone di ampliare l’efficacia delle azioni, fornendo linee guida, manuali, codici di comportamento, consulenza e formazione sui vari settori di intervento. In collaborazione con la Rappresentanza del Fronte Polisario in Italia il movimento solidale rappresentato dalla Rete Saharawi punta a far conoscere e avvicinare a questo popolo, alle sue tradizioni e ai suoi diritti il maggior numero di persone, rispettando e collaborando con le istituzioni del Paese in cui interviene.

Organo di Amministrazione, Statuto, Regolamenti, Domanda Volontariato

Rete Saharawi ha lo scopo di far conoscere le tradizioni, la cultura, la storia, i diritti del popolo saharawi a tutti i cittadini delle realtà italiane ed è finalizzata “ad allargare le basi di una solidarietà necessaria non solo per gli aiuti economici ma soprattutto per un sostegno in direzione della giustizia, del raggiungimento della libertà e della pace del Popolo Saharawi“ (Inciso del Sindaco Elio Marini di Sesto Fiorentino, rilevato dall’atto del patto di amicizia con la RASD primo in Italia. Fondatore dell’Associazione Nazionale Popolo Saharawi)

Richiesta di ammissione Ente Associato e Gruppi di Lavoro

Rapporto di Missione 2022

Rendiconto di Cassa 2022

Rendiconto di Cassa 2023

 

Il Sahara Occidentale:
l’ultima colonia africana


Nell’ambito di quanto dettato dalla Risoluzione 1514 sul diritto all’autodeterminazione dei Paesi ex-colonizzati, nel 1963 le Nazioni Unite riconoscono la questione del Sahara Occidentale, includendolo nella lista dei Paesi da decolonizzare. Nel 1966 le Nazioni Unite, per la prima volta, approvano una risoluzione che consente ai saharawi di esercitare questo loro diritto con un referendum. Il 31 ottobre 1975 il Marocco e la Mauritania invadono il Sahara Occidentale sulla scia di un accordo segreto e illegale con la Spagna, l’ex potenza coloniale che precedentemente occupava questo territorio.

Carta Sahara Occidentale

I saharawi vengono costretti all'esilio e a cercare rifugio in Algeria, dove vengono istituiti campi profughi. Il conflitto tra il Fronte Polisario (organizzazione politica dei saharawi) e il Marocco viene gestito dall’Onu con un piano di pace firmato da entrambe le parti che prevede un cessate il fuoco e la creazione nel 1991 della Missione Onu per l’organizzazione del Referendum nel Sahara Occidentale. Da allora, pacificamente, questo popolo ha aspettato che gli strumenti della diplomazia internazionale gli restituiscano il diritto a ​scegliere liberamente il destino della propria terra. Fino al novembre del 2020, quando la violazione da parte del Regno del Marocco degli accordi sulla neutralità della zona di El Guerguerat, nel sud-ovest del Sahara Occidentale, con l’uso delle armi da parte dell’esercito marocchino contro un gruppo di pacifici manifestanti saharawi, ha portato alla rottura del cessate il fuoco e a una nuova guerra.