Rete Saharawi

News Giulia Olmi Venerdì 27 marzo 2020

Il Presidente della Rasd Brahim Ghali concede la nazionalità saharawi onoraria a Marisa Cinciari Rodano

Il ricordo di anni di attivismo da parte di Giulia Olmi della Rete Saharawi.

ROMA – La notizia del riconoscimento a Marisa Cinciari Rodano della nazionalità onoraria concessa dal Presidente della Repubblica Araba Saharawi Democratica ha colto la solidarietà italiana alla sprovvista, ma non l’ha stupita. Il Presidente Brahim Ghali ha centrato in pieno i nostri sentimenti, che in questo periodo così duro per l’Italia per il COVID-19 sono già molto sensibili e ricettivi. È questo un periodo in cui il mondo intero è profondamente preoccupato di tutto, della vita, della salute, dei nostri cari, delle attività a cui teniamo di più e che sono congelate chissà per quanto. Ma la nazionalità onoraria concessa a Marisa onora tutto il mondo solidale italiano con il popolo saharawi, che partecipa con immensa gioia all’evento, sperando di poterlo festeggiare insieme, con lei, al più presto.

Ricordare l’impegno di Marisa Rodano per la causa saharawi richiama alla memoria tanti eventi e tanti momenti chiave della vicenda di autodeterminazione del popolo saharawi che abbiamo vissuto qui in Italia e in Europa. Da parlamentare europea è stata un duplice riferimento per il movimento solidale: come guida dell’inter-gruppo di sostegno alla causa saharawi e in quanto vicepresidente della Commissione dei diritti delle donne, tema a lei molto caro e che l’ha vista in prima linea sin dalla fondazione dell’UDI (Unione Donne Italiane) nell’immediato dopoguerra.

Alla fine del suo mandato da parlamentare, nel 1989 ha accettato l’incarico di Segretaria Generale dell’Associazione Nazionale di Solidarietà per il Popolo Saharawi (Ansps), nata nel 1985 a Roma ad opera di un variegato gruppo di persone riunite dall’allora rappresentante del Fronte Polisario Fadel Omar Brahim: Bianca Maria Scarcia Amoretti, docente di Islamistica all’Università la Sapienza di Roma; Antonio Onorati, senatore; Giuliana Sgrena, giornalista; Ambrogio Brenna, sindacalista FIM-CISL, Giulia Olmi del CISP.

Non erano anni facili, sebbene illuminati dall’incipiente Piano di Pace ONU che decretò il cessate il fuoco e l’inizio di un arduo cammino che molti di noi hanno seguito e stanno seguendo passo per passo con apprensione, speranza, inquietudine. È stato proprio in quegli anni che abbiamo apprezzato la grande competenza di Marisa circa i complessi meccanismi della diplomazia e delle dinamiche parlamentari italiane, europee e internazionali e della sua tenacia per cercare vie di intervento.

Come guida della solidarietà italiana è stata molto importante la sua visione globale delle tematiche del diritto, dell’autodeterminazione, dell’emancipazione delle donne. In molti ricordiamo ancora eventi da lei promossi, tra i quali ci piace menzionare quello del dicembre del 2000 a Palazzo Valentini a Roma, “Confronto sui problemi delle donne e dell’infanzia tra donne Saharawi, Algerine, Albanesi, Bosniache e Kossovare”, organizzato insieme a Regione Lazio, a Provincia e Comune di Roma, all’Unione Donne Saharawi. Ricordiamo anche un altro evento pubblico all’inizio degli anni Novanta, quando, a sorpresa, Marisa invitò per il saluto di apertura un altro simbolo della politica italiana e allora presidente della Camera, Nilde Iotti. Insieme le due donne avevano condiviso importanti percorsi della storia della Repubblica italiana.

Concludiamo con un sincero e sentito ringraziamento al Presidente Brahim Ghali che ci ha felicemente regalato questo momento di profonda commozione e motivo di consolidamento della nostra solidarietà con la causa saharawi. Un abbraccio di felicitazione a Marisa per la sua nuova veste di cittadina del Sahara Occidentale, dove tutti noi vorremmo al più presto accorrere per costruire insieme uno Stato libero e finalmente indipendente.